Una storia di Ndaragwa

Ciao a tutti, oggi vorremmo condividere con voi una storia di questi giorni che stanno vivendo tre bimbi del centro di Ndaragwa, ritornati nella loro piccola casa a causa del Coronavirus.

Vedete, guardate, osservate e scrutate, di realtà così ce ne sono tante, a volte nemmeno ce lo ricordiamo, ma stiamo solo a pensare tutto il tempo a cosa non abbiamo mentre ci sono persone che non lo possono proprio pensare perché sostanzialmente non hanno nulla, hanno una capanna, tanto bisogno di aiuto e una famiglia, il papà di questa famiglia è cieco, e si guadagna da vivere chiedendo l’elemosina, mentre i ragazzi, uno di 12, uno di 10 e uno di 8 andavano a scuola.
Non solo le nostre vite, ricche di cose belle, sono state stravolte da questa situazione: anche le loro, i bambini che prima andavano a scuola nel centro di accoglienza dove vivevano, a causa del Coronavirus e quindi delle tante persone vicine, sono dovuti tornare a “casa”, dove devono cucinare e pulire la casa da soli.
Per fortuna, sono stati aiutati, qualche giorno fa gli hanno portato ciò che gli serviva: cibo, detersivi, tutto ciò che è indispensabile, “indispensabile”… Noi abbiamo tutto e di più mentre dovremmo pensare alle persone che non hanno nemmeno l’essenziale per vivere… Queste persone sono tante e sicuramente non hanno scelto di essere povere o di perdere la mamma… cerchiamo anche nel nostro piccolo di aiutarli…
GRAZIE A TUTTI DELLA VOSTRA ATTENZIONE

(Riflessione scritta da una bimba figlia di un benefattore della onlus, di seguito le foto inviate dalle suore in questi giorni.)